AMPLIAMENTO DELL’INTERESSE ALLE ALTRE RISORSE DI CARATTERE STORICO-ARCHEOLOGICO DELL’ALTA VALLE DELL’ANIENE
La regione corrispondente all’alto bacino del fiume Aniene è una tra le aree del Lazio con le maggiori potenzialità di sviluppo territoriale e turistico. Include un ampio parco naturale (Parco Regionale dei Monti Simbruini) e diversi centri che custodiscono un ingente patrimonio fatto di storia, arte, archeologia e tradizioni folcloristiche. L’area presa in esame, dunque, si presenta articolata e complessa dal punto di vista culturale, ricca di antichi siti archeologici, rocche e castelli medievali, santuari e monasteri, che affondano le loro radici nelle pieghe della storia.
A fronte dell’esistenza di tali importanti evidenze, si è riscontrata la necessità di diffonderne e implementarne la conoscenza sistematica e approfondita, essendo esse ancora poco conosciute e non adeguatamente inserite nell’ampio circuito turistico laziale.
Il raggiungimento di tali obiettivi è da realizzarsi attraverso l’attivazione di un programma articolato di iniziative capaci di attivare processi di crescita, ma soprattutto di gestire il sistema territoriale integrato onde rendere stabile e duraturo lo sviluppo generalizzato.
Le principali linee strategiche per conseguire gli obiettivi prefigurati sono:
- Azioni di valorizzazione e qualificazione del territorio
- Comunicazione e Promozione
Il programma di azioni prefigurato dal presente progetto si può così suddividere:
Itinerario n. 1: Le fortificazioni degli Equi nell’alta valle dell’Aniene
La valle dell’Aniene era occupata in epoca pre-romana dalla popolazione degli Equi: il loro dominio, che si configurava come piuttosto esteso, si sviluppava dal monte Scalambra comprendendo Trevi nel Lazio, il monte Viglio, tutto l’alto bacino del Liri fino ad Alba Fucens e alla conca del Lago Fucino. Lungo il versante rappresentato dalle vette che separano la valle dell’Aniene dal vicino bacino del Sacco è ben documentata la presenza di numerosi centri fortificati in altura riferibili alla popolazione equa (Trevi nel Lazio e Affile). In queste località sono stati individuati lacerti di cinte murarie in opera poligonale dal tracciato irregolare che si interrompe nei punti in cui adeguate difese naturali rendevano superflua l’aggiunta di ulteriori rafforzamenti.
Si suggerisce un percorso di visita che comprenda i diversi centri presso i quali si conservano lacerti delle cinte murarie sopra descritte.
Itinerario n. 2: Le ville di Nerone e Traiano nell’alta valle dell’Aniene
I due maggiori siti archeologici dell’alta valle dell’Aniene sono rappresentati dalla Villa di Nerone a Subiaco e la Villa di Traiano ad Arcinazzo Romano. I due complessi sono perfetti esempi di emergenze archeologiche che ben si inseriscono nel paesaggio circostante.
LA VILLA DI NERONE: tra le gole dell’alta valle dell’Aniene Nerone decise di costruire una sontuosa residenza estiva per dedicarsi alle sue passioni: la caccia e la pesca. Organizzata in nuclei separati, che si estendono lungo entrambe le rive del fiume, la residenza neroniana è un caso esemplare di villa a padiglione che si caratterizza per scelte architettoniche ardite e interessanti che si adeguano al paesaggio circostante, valorizzandone le peculiarità.
LA VILLA DI TRAIANO: a distanza di qualche km dal sontuoso complesso neroniano, l’imperatore Traiano decise di imitare il suo predecessore nel realizzare una splendida residenza e scelse l’altopiano di Arcinazzo, lungo la via Sublacense (km 88,800). La villa si sviluppa con le sue platee terrazzate alle falde del M. Altuino, lungo il versante sinistro dell’Aniene e la sua estensione è stata calcolata intorno ai cinque ettari.
I complessi appena descritti hanno restituito materiali pregevoli e dati unici riguardo l’articolazione e la maestosità degli spazi residenziali in piena epoca imperiale: per questo si ritiene di fondamentale importanza, promuoverli e valorizzarli presso il grande pubblico attraverso attività di ricerca di alto rigore scientifico e innovative strategie di valorizzazione, comunicazione e promozione.
Si suggerisce un itinerario di visita dei due complessi e la redazione di una guida bilingue con descrizione e notizie storiche.
Itinerario n. 3: Alla scoperta dei monasteri benedettini e santuari sublacensi
A qualche km di distanza da Subiaco si erge maestoso nella sua architettura suggestiva il Sacro Speco di Subiaco. Il complesso, che sembra essere tutt’uno con la viva roccia nella quale è scavato, fu il luogo dove si ritirò in preghiera per 3 anni S. Benedetto, e fu proprio qui che istituì la regola dell’ordine. Il monastero risale al XIII sec. e conserva degli splendidi affreschi di scuola romana, umbra e del Perugino, con scene di vita monastica che si possono ammirare ancora oggi. Il Papa Pio II, lo definì il nido delle rondini, per la sacralità e l’intensità spirituale del luogo.
Il complesso monastico di Santa Scolastica, si raggiunge dal paese di Subiaco, percorrendo la suggestiva Via dei Monasteri, ombreggiata da lecci secolari. Il complesso dell’edificio è accentrato intorno ai 3 chiostri, dei quali uno è rinascimentale, uno romanico e l’altro gotico. Fu in questo monastero che si produsse il primo libro stampato a caratteri mobili.
Poco oltre il Sacro Speco, lungo la via che congiunge a Jenne, si incontrano i resti dell’ imponente complesso monastico benedettino di S. Girolamo, suddiviso in diversi ambienti articolati in due piani. Il monastero, i cui resti grandiosi si stagliano su un isolato sperone roccioso a dominio di tutta la sottostante vallata, fornisce un eloquente esemplificazione dell’architettura benedettina del XV sec., stupefacente nella presa di possesso del sito e perfetta nella realizzazione dell’apparecchio murario in pietra locale.
A Vallepietra, incastonato a più di 1000 m di altezza, tra le rocce del monte Autore, spicca il veneratissimo Santuario della SS. Trinità. E’ il luogo più visitato dai pellegrini sia per la mistica attrazione della fede, sia per il fascino della natura circostante.
Si suggerisce un itinerario che attraverso il passaggio per alcuni paesi, quali ad esempio Subiaco – Affile-Trevi nel Lazio e Vallepietra, conduca alla scoperta di siti religiosi di elevato valore artistico-culturale e di carattere spirituale. Gli itinerari possono seguire le orme di S. Benedetto, alla ricerca degli antichi eremi dove il santo soggiornò e operò miracoli. I percorsi si snodano attraverso la visita in monasteri, chiese, abbazie e santuari di enorme rilevanza culturale e storica.
a cura di Agostina Appetecchia
agostina.appetecchia@gmail.com